Una cartolina da Milano: Piazza degli affari

“La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà!”, la celebre frase attribuita a Michail  Bakunin è il punto di osservazione di questo viaggio alla scoperta di “Piazza degli affari” sede della Borsa di Milano.

Ogni città ha dei luoghi che ne rappresentano l’essenza.

Spesso non sono edifici, monumenti  o piazze ma semplicemente luoghi di incontro.

A New York puoi trovarne diversi, alcuni molto conosciuti: la Statua della libertà, Ground zero, il ponte di Brooklyn, Central park… altri meno.

La borsa di New York in Wall Street, con il suo celebre Toro, simbolo della crescita, della virilità e della forza, è uno di questi.

La borsa per New York è un affare serio e, nel bene e nel male, ha condizionato la vita sociale ed economica della città, anzi del paese, anzi del mondo… ed il Toro è lì a dimostrarlo.

Milano, fatte le debite proporzioni, è un po’ come New York, è la capitale finanziaria del nostro paese, il crocevia del business e delle opportunità e anche a Milano, Piazza degli Affari, sede della Borsa, la possiamo considerare l’archetipo della città.

Al turista americano, in visita alla nostra città, suggerisco come istantanea non il Duomo ma questo luogo perché lo scatto rende percepibili all’istante i 6.000 km di distanza culturale e sociale che ci separano da New York.

Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano, fu costruito fra il 1927 e il 1932 su un progetto dell’architetto Paolo Mezzanotte finalizzato a unificare tutte le attività borsistiche milanesi in un solo luogo.

L’imponente facciata dell’edificio, in stile Novecento, è alta 36 metri e poggia su una scalinata d’ingresso alta un metro e mezzo realizzata in blocchi di marmo travertino.

Nella facciata trovano dimora le sculture raffiguranti i quattro elementi naturali, ad opera di  Leone Lodi e Geminiano Cibau, che rappresentano uomini e donne in attività a testimoniare la frenetica attività che si svolge nella Borsa.

All’interno del palazzo, all’imponenza del marmo, succede la trasparenza e la leggerezza del vetro con l’enorme soffitto in vetro a scoparti lineari della sala del mercato dei Cerali  o il grande velario in vetro inciso raffigurante la volta celeste e le sue costellazioni.

E’ questa la  sala delle grida, il luogo dove si svolgevano le contrattazioni a chiamata, quelle che spesso si vedono nei film americani.

Ma la vera star, il motivo dell’istantanea, il motivo di questo articolo, non è palazzo Mezzanotte ma l’opera collocata frontalmente e posta al centro della piazza.

Il suo nome, LOVE, acronimo di “libertà, odio, vendetta, eternità” è già un programma.

E’ una scultura alta circa 11 metri con un imponente basamento in marmo di Carrara.

Maurizio Cattelan, l’artista che l’ha realizzata, ha fatto della provocazione e della dirompenza i suoi modi di essere.

La statua L.O.V.E, altrimenti nota come “Il Dito”, posta davanti alla sede della Borsa di Milano, ne è uno degli esempi più lampanti.

L’opera raffigura una mano intenta nel saluto romano ma con quasi tutte le dita mozzate, come erose dal tempo, eccetto il medio; il gesto irriverente che ne scaturisce, contrasta ironicamente con lo stile classico e monumentale dell’opera, ma anche con l’altera sacralità della borsa.

La statua pare messa a testimoniare che anche la seriosa e importantissima Borsa, al pari di uno scimpanzè intento ad arrampicarsi su una pianta, non può esimersi dal far vedere il suo lato più volgare e grottesco al pubblico.

L.O.V.E. assurge ad un significato che va oltre l’opera stessa, è la nostra interpretazione della vita alla Charlie Hedbo, ironica, un po’ dissacrante, ma che non offende nessuno, fa sorridere e poi anche pensare.

Ed è proprio in questo stato di grazia il significato profondo dell’istantanea perché è nell’ironia che riconosciamo la nostra italianità, la nostra differenza culturale rispetto alle altre civiltà.

E poi… pensare che anche il milanese imbruttito sia capace di ironia come un napoletano mi riempie il cuore di orgoglio.

Voi cosa ne pensate ?

Luciano Pedrini

Dirigente in primarie aziende di comunicazione oggi agente e consulente d’azienda nel settore immobiliare. Nei ritagli di tempo svolge l’attività di blogger perchè come scrive Seneca: il tempo non è una risorsa infinita e quindi non va sprecato.

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